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Autore: Quadreria

dal 07/01/20 al 07/06/20

“DIVINA CREATURA” Donne nell'Arte da Tiziano a Boldini

Brescia, Palazzo Martinengo Cesaresco, via Musei 30

PROGETTO SCIENTIFICO Dopo i successi di pubblico e di critica ottenuti con le esposizioni “Il Cibo nell'Arte dal Seicento a Warhol” (2015), “Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento” (2016), “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento” (2017) e “Gli animali nell'Arte dal Rinascimento a Ceruti” (2019), Palazzo Martinengo di via Musei a Brescia ospiterà, a partire dal 17 gennaio 2020, una nuova mostra dedicata alla rappresentazione della donna nell'arte dagli albori del Rinascimento fino alla Belle Époque. Grazie alla rigorosa selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sarà possibile indagare a trecentosessanta gradi l'affascinante tematica, al fine di comprendere come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell'arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a Moroni, da Caravaggio a Ceruti, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, nel corso delle loro carriere hanno dedicato a nobildonne e cortigiane, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei quali hanno fatto emergere la personalità, l'eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature dell'emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico. Traendo ispirazione da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità insieme al proprio attributo iconografico: Maddalena col vasetto di unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre; Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Senza dimenticare le eroine bibliche quali Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea, le cui tormentate vicende personali sono narrate nell'Antico Testamento. Anche la letteratura classica greca e romana ha fornito agli artisti infiniti spunti di riflessione, come nel caso delle storie che riguardano divinità (Diana, Venere, Minerva, Giunone), celebri figure mitologiche (Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne) e illustri donne del mondo antico che, con coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, a tal proposito, alla regina d'Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita con l'aspide, dopo il suicidio dell'amato Antonio, per non consegnarsi viva nella mani dell'acerrimo nemico Ottaviano e subire la pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e stuprata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per non finire schiava dei romani. Soprattutto nell'ambito della pittura dell'Ottocento di stampo realista, la donna è stata invece colta nella sua dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli e si prende cura di loro; ma anche in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne la carica sensuale, come testimoniano i capolavori di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque. L'avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale della mostra - presieduto da Davide Dotti e di cui fanno parte Andres Ubeda (direttore aggiunto del Museo del Prado di Madrid), Zsuzsanna Dobos (conservatore del Museo di Belle Arti di Budapest) Pierre Rosenberg (presidente Onorario del Museo del Louvre di Parigi), John T. Spike (College of William and Mary di Williamsburg) - sarà suddiviso in otto sezioni tematiche rispettivamente dedicate a: - Sante ed eroine bibliche - Mitologia in rosa - Ritratti di donne - Natura morta al femminile - Maternità - Il lavoro - La vita quotidiana - Il nudo e la sensualità Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, sarà possibile approfondire tramite appositi pannelli di sala alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le crescenti disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l'emarginazione sociale e le nuove povertà. Le opere d'arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il pubblico - soprattutto quello più giovane - verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e di centrale rilevanza nella moderna società civile. Attraversando le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà così un emozionante viaggio lungo quattro secoli di storia dell'arte e ammirerà capolavori dei maestri del rinascimento, dell'epoca barocca e del XIX secolo che, con grande sensibilità estetica, dipinsero le donne in situazioni, contesti e atteggiamenti differenti, cogliendo nei loro sguardi le più sottili sfumature caratteriali. Un rapporto, quello tra l'arte e il mondo femminile, che i più celebri pittori di tutti i tempi hanno celebrato in dipinti di incantevole bellezza e che questa mostra vuole riscoprire e portare all'attenzione della società contemporanea, per rimarcare come la donna, in fine dei conti, sia da sempre stata il centro dell'universo artistico... e non solo! Davide Dotti Curatore della mostra
PROGETTO SCIENTIFICO Dopo i successi di pubblico e di critica ottenuti con le esposizioni “Il Cibo nell'Arte dal Seicento a Warhol” (2015), “Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento” (2016), “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento” (2017) e “Gli animali nell'Arte dal Rinascimento a Ceruti” (2019), Palazzo Martinengo di via Musei a Brescia ospiterà, a partire dal 17 gennaio 2020, una nuova mostra dedicata alla rappresentazione della donna nell'arte dagli albori del Rinascimento fino alla Belle Époque. Grazie alla rigorosa selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sarà possibile indagare a trecentosessanta gradi l'affascinante tematica, al fine di comprendere come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell'arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a Moroni, da Caravaggio a Ceruti, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, nel corso delle loro carriere hanno dedicato a nobildonne e cortigiane, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei quali hanno fatto emergere la personalità, l'eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature dell'emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico. Traendo ispirazione da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità insieme al proprio attributo iconografico: Maddalena col vasetto di unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre; Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Senza dimenticare le eroine bibliche quali Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea, le cui tormentate vicende personali sono narrate nell'Antico Testamento. Anche la letteratura classica greca e romana ha fornito agli artisti infiniti spunti di riflessione, come nel caso delle storie che riguardano divinità (Diana, Venere, Minerva, Giunone), celebri figure mitologiche (Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne) e illustri donne del mondo antico che, con coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, a tal proposito, alla regina d'Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita con l'aspide, dopo il suicidio dell'amato Antonio, per non consegnarsi viva nella mani dell'acerrimo nemico Ottaviano e subire la pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e stuprata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per non finire schiava dei romani. Soprattutto nell'ambito della pittura dell'Ottocento di stampo realista, la donna è stata invece colta nella sua dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli e si prende cura di loro; ma anche in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne la carica sensuale, come testimoniano i capolavori di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque. L'avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale della mostra - presieduto da Davide Dotti e di cui fanno parte Andres Ubeda (direttore aggiunto del Museo del Prado di Madrid), Zsuzsanna Dobos (conservatore del Museo di Belle Arti di Budapest) Pierre Rosenberg (presidente Onorario del Museo del Louvre di Parigi), John T. Spike (College of William and Mary di Williamsburg) - sarà suddiviso in otto sezioni tematiche rispettivamente dedicate a: - Sante ed eroine bibliche - Mitologia in rosa - Ritratti di donne - Natura morta al femminile - Maternità - Il lavoro - La vita quotidiana - Il nudo e la sensualità Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, sarà possibile approfondire tramite appositi pannelli di sala alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le crescenti disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l'emarginazione sociale e le nuove povertà. Le opere d'arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il pubblico - soprattutto quello più giovane - verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e di centrale rilevanza nella moderna società civile. Attraversando le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà così un emozionante viaggio lungo quattro secoli di storia dell'arte e ammirerà capolavori dei maestri del rinascimento, dell'epoca barocca e del XIX secolo che, con grande sensibilità estetica, dipinsero le donne in situazioni, contesti e atteggiamenti differenti, cogliendo nei loro sguardi le più sottili sfumature caratteriali. Un rapporto, quello tra l'arte e il mondo femminile, che i più celebri pittori di tutti i tempi hanno celebrato in dipinti di incantevole bellezza e che questa mostra vuole riscoprire e portare all'attenzione della società contemporanea, per rimarcare come la donna, in fine dei conti, sia da sempre stata il centro dell'universo artistico... e non solo! Davide Dotti Curatore della mostra

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