“DIVINA CREATURA” Donne nell'Arte da Tiziano a Boldini
Brescia, Palazzo Martinengo Cesaresco, via Musei 30
PROGETTO SCIENTIFICO
Dopo i successi di pubblico e di critica ottenuti con le esposizioni “Il Cibo nell'Arte dal Seicento a
Warhol” (2015), “Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento”
(2016), “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento” (2017) e “Gli
animali nell'Arte dal Rinascimento a Ceruti” (2019), Palazzo Martinengo di via Musei a Brescia
ospiterà, a partire dal 17 gennaio 2020, una nuova mostra dedicata alla rappresentazione della donna
nell'arte dagli albori del Rinascimento fino alla Belle Époque.
Grazie alla rigorosa selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche
e collezioni private italiane ed estere, sarà possibile indagare a trecentosessanta gradi l'affascinante
tematica, al fine di comprendere come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia
dell'arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a
Moroni, da Caravaggio a Ceruti, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, nel corso delle loro
carriere hanno dedicato a nobildonne e cortigiane, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei
quali hanno fatto emergere la personalità, l'eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili
sfumature dell'emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e
agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico.
Traendo ispirazione da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di
secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità insieme al proprio attributo
iconografico: Maddalena col vasetto di unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre;
Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Senza dimenticare le eroine bibliche
quali Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea, le cui tormentate vicende personali sono narrate
nell'Antico Testamento.
Anche la letteratura classica greca e romana ha fornito agli artisti infiniti spunti di riflessione, come
nel caso delle storie che riguardano divinità (Diana, Venere, Minerva, Giunone), celebri figure
mitologiche (Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne) e illustri donne del mondo antico che, con
coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, a tal
proposito, alla regina d'Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita con l'aspide, dopo il suicidio
dell'amato Antonio, per non consegnarsi viva nella mani dell'acerrimo nemico Ottaviano e subire la
pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e
stuprata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per
non finire schiava dei romani.
Soprattutto nell'ambito della pittura dell'Ottocento di stampo realista, la donna è stata invece colta
nella sua dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei
panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli e si prende cura di loro; ma anche
in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne la carica sensuale, come testimoniano
i capolavori di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque.
L'avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale della
mostra - presieduto da Davide Dotti e di cui fanno parte Andres Ubeda (direttore aggiunto del
Museo del Prado di Madrid), Zsuzsanna Dobos (conservatore del Museo di Belle Arti di Budapest)
Pierre Rosenberg (presidente Onorario del Museo del Louvre di Parigi), John T. Spike (College of
William and Mary di Williamsburg) - sarà suddiviso in otto sezioni tematiche rispettivamente
dedicate a:
- Sante ed eroine bibliche
- Mitologia in rosa
- Ritratti di donne
- Natura morta al femminile
- Maternità
- Il lavoro
- La vita quotidiana
- Il nudo e la sensualità
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, sarà possibile approfondire
tramite appositi pannelli di sala alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le
crescenti disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l'emarginazione
sociale e le nuove povertà. Le opere d'arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il
pubblico - soprattutto quello più giovane - verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e
di centrale rilevanza nella moderna società civile.
Attraversando le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà così un emozionante viaggio
lungo quattro secoli di storia dell'arte e ammirerà capolavori dei maestri del rinascimento,
dell'epoca barocca e del XIX secolo che, con grande sensibilità estetica, dipinsero le donne in
situazioni, contesti e atteggiamenti differenti, cogliendo nei loro sguardi le più sottili sfumature
caratteriali. Un rapporto, quello tra l'arte e il mondo femminile, che i più celebri pittori di tutti i
tempi hanno celebrato in dipinti di incantevole bellezza e che questa mostra vuole riscoprire e
portare all'attenzione della società contemporanea, per rimarcare come la donna, in fine dei conti,
sia da sempre stata il centro dell'universo artistico... e non solo!
Davide Dotti
Curatore della mostra
PROGETTO SCIENTIFICO
Dopo i successi di pubblico e di critica ottenuti con le esposizioni “Il Cibo nell'Arte dal Seicento a
Warhol” (2015), “Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento”
(2016), “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento” (2017) e “Gli
animali nell'Arte dal Rinascimento a Ceruti” (2019), Palazzo Martinengo di via Musei a Brescia
ospiterà, a partire dal 17 gennaio 2020, una nuova mostra dedicata alla rappresentazione della donna
nell'arte dagli albori del Rinascimento fino alla Belle Époque.
Grazie alla rigorosa selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche
e collezioni private italiane ed estere, sarà possibile indagare a trecentosessanta gradi l'affascinante
tematica, al fine di comprendere come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia
dell'arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a
Moroni, da Caravaggio a Ceruti, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, nel corso delle loro
carriere hanno dedicato a nobildonne e cortigiane, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei
quali hanno fatto emergere la personalità, l'eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili
sfumature dell'emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e
agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico.
Traendo ispirazione da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di
secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità insieme al proprio attributo
iconografico: Maddalena col vasetto di unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre;
Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Senza dimenticare le eroine bibliche
quali Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea, le cui tormentate vicende personali sono narrate
nell'Antico Testamento.
Anche la letteratura classica greca e romana ha fornito agli artisti infiniti spunti di riflessione, come
nel caso delle storie che riguardano divinità (Diana, Venere, Minerva, Giunone), celebri figure
mitologiche (Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne) e illustri donne del mondo antico che, con
coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, a tal
proposito, alla regina d'Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita con l'aspide, dopo il suicidio
dell'amato Antonio, per non consegnarsi viva nella mani dell'acerrimo nemico Ottaviano e subire la
pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e
stuprata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per
non finire schiava dei romani.
Soprattutto nell'ambito della pittura dell'Ottocento di stampo realista, la donna è stata invece colta
nella sua dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei
panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli e si prende cura di loro; ma anche
in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne la carica sensuale, come testimoniano
i capolavori di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque.
L'avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale della
mostra - presieduto da Davide Dotti e di cui fanno parte Andres Ubeda (direttore aggiunto del
Museo del Prado di Madrid), Zsuzsanna Dobos (conservatore del Museo di Belle Arti di Budapest)
Pierre Rosenberg (presidente Onorario del Museo del Louvre di Parigi), John T. Spike (College of
William and Mary di Williamsburg) - sarà suddiviso in otto sezioni tematiche rispettivamente
dedicate a:
- Sante ed eroine bibliche
- Mitologia in rosa
- Ritratti di donne
- Natura morta al femminile
- Maternità
- Il lavoro
- La vita quotidiana
- Il nudo e la sensualità
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, sarà possibile approfondire
tramite appositi pannelli di sala alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le
crescenti disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l'emarginazione
sociale e le nuove povertà. Le opere d'arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il
pubblico - soprattutto quello più giovane - verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e
di centrale rilevanza nella moderna società civile.
Attraversando le sale di Palazzo Martinengo il pubblico compirà così un emozionante viaggio
lungo quattro secoli di storia dell'arte e ammirerà capolavori dei maestri del rinascimento,
dell'epoca barocca e del XIX secolo che, con grande sensibilità estetica, dipinsero le donne in
situazioni, contesti e atteggiamenti differenti, cogliendo nei loro sguardi le più sottili sfumature
caratteriali. Un rapporto, quello tra l'arte e il mondo femminile, che i più celebri pittori di tutti i
tempi hanno celebrato in dipinti di incantevole bellezza e che questa mostra vuole riscoprire e
portare all'attenzione della società contemporanea, per rimarcare come la donna, in fine dei conti,
sia da sempre stata il centro dell'universo artistico... e non solo!
Davide Dotti
Curatore della mostra
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