Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell'anima.
MAT – Museo Arte Tempo – Città di Clusone Palazzo Marinoni Barca – Via Clara Maffei 3
Per Giovanni Trussardi Volpi
Il pittore Giovanni Trussardi Volpi (1875-1921) è una figura interessante del panorama
artistico bergamasco degli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del
Novecento. La sua formazione si avvia tra il suo paese di origine, Clusone e Bergamo dove studia
all’Accademia Carrara seguendo gli insegnamenti di Cesare Tallone, figura di riferimento
soprattutto per la sua produzione iniziale. Nel 1906 partecipa all’Esposizione Nazionale di
Milano dove entra verosimilmente in contatto con Antonio Mancini che sarà per lui un altro
importante punto di riferimento a partire dall’inizio del Novecento. In occasione del centenario della morte del pittore clusonese si intende proporre una serie di
iniziative che permettano di mettere in luce e far emergere alcuni aspetti del suo percorso
artistico. Gli eventi, strettamente connessi tra loro, avranno l’obiettivo di dar luce alla sua
attività di artista valorizzando in modo particolare le connessioni con il suo territorio di origine.
Le iniziative si muovono sul doppio binario dell’organizzazione di eventi espositivi e di una
adeguata ricerca scientifica che permetta di chiarire alcuni aspetti della sua vita d’artista. Gli eventi espositivi avranno luogo presso il MAT - Museo Arte Tempo di Clusone che accoglierà
due diverse mostre. Le esposizioni, organizzate dal MAT - Museo Arte Tempo con la collaborazione scientifica
dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Accademia Tadini di Lovere, si auspica possano
essere valutate dal comitato scientifico composto da Marco Albertario (Direttore
dell’Accademia Tadini di Lovere), Remo Morzenti Pellegrini (Magnifico Rettore dell’Università
degli studi di Bergamo) e Maria Cristina Rodeschini (Direttrice dell’Accademia Carrara). La
mostra monografica sull’artista, curata da Silvia Capponi, Sara Damiani, Valentina Raimondo,
con la collaborazione di Mino Scandella, prevede un preliminare lavoro di ricerca sulle fonti
archivistiche relative a Trussardi Volpi e sul contesto culturale in cui il pittore si è mosso; sarà,
inoltre, accompagnata da una pubblicazione scientifica volta a offrire nuove prospettive critiche
su Trussardi Volpi.
Mostra di fotografie del Fondo Cristilli e Autoritratto di Giovanni Trussardi Volpi
La prima delle mostre che si intende organizzare sarà inaugurata durante i mesi estivi del 2021.
Si focalizzerà sull’esposizione di alcune stampe afferenti al fondo fotografico Cristilli conservato
presso il MAT. Il fondo annovera numerosi scatti che consentono una ricostruzione del contesto
territoriale clusonese a cui il Trussardi Volpi attinge sin dai suoi esordi e la cui esposizione
permette di calare lo spettatore nelle atmosfere della Valle Seriana di inizio Novecento. La
mostra sarà accompagnata dall’esposizione di un autoritratto dell’artista che permetterà di
collocare il pittore e la sua opera all’interno delle coordinate culturali e sociali delineate dalle
stampe del fondo Cristilli, anticipando, allo stesso tempo, la mostra monografica a lui dedicata.
Mostra monografica su Giovanni Trussardi Volpi
Trussardi Volpi, che nel corso della sua carriera si dedica molto al tema del ritratto e a quello
del paesaggio, sviluppa una particolare abilità a muoversi lungo due registri differenti: da un
lato mantiene il suo ruolo di ritrattista ufficiale che lo lega soprattutto al suo territorio di
origine, dall’altro indaga, attraverso un’accentuata propensione ai giochi e ai rimandi simbolici,
gli aspetti legati a un immaginario pittorico – fatto di richiami alla tradizione, influenze e forme
presenti nella cultura visiva – capace di rivelare un ricco e dinamico processo di costruzione
della propria identità artistica. La mostra prende avvio dalle prime due sale del primo piano del MAT in cui sono individuati i
luoghi che hanno fatto parte del suo percorso di vita e di arte in modo da delineare la geografia
del pittore di cui lui stesso lascia traccia attraverso numerosi dipinti. La prima sala è dedicata a
Bergamo e Clusone. Quest’ultimo costituisce il territorio originario a cui l’artista resta sempre
legato e da cui parte per potere esprimere in modo adeguato la sua ansia creativa. Il tema del
rapporto con la sua terra di origine è declinato attraverso alcuni degli aspetti salienti del suo
percorso, partendo dalla sua formazione artistica e dal suo rapporto con il maestro Cesare
Tallone per arrivare agli sviluppi della sua produzione legati al tema della ritrattistica. La
seconda sala è dedicata a raccontare il rapporto di Trussardi Volpi con la città di Roma. Arrivato
presso la capitale alla fine dell’Ottocento, il pittore vi rimane frequentando dapprima la Scuola
Libera di Nudo e successivamente lo studio di Antonio Mancini. Il percorso espositivo prosegue nel secondo piano del MAT - Museo Arte Tempo dove,
all’interno di due sale, saranno esposti gli autoritratti e i dipinti nei quali sviluppa il tema del
femminile. Nella prima delle due sale si intende dar vita ad un percorso di indagine sulla sua
produzione, volto a ricostruire, attraverso il tema dell’interiorità, il viaggio e la sperimentazione
intimi dell’artista che si manifesta nei suoi autoritratti e nelle diverse formule emozionali con
cui rappresenta il sé. Il percorso espositivo si conclude con una sala dedicata al ruolo del
femminile che si manifesta sia attraverso i disegni e le prove su carta, sia attraverso la
ritrattistica, sia attraverso il recupero di temi della tradizione come la Salomè. Il ruolo della
donna, che appare in diverse forme, funge da raccordo che contiene tutti i passaggi del suo
percorso. La mostra sarà ulteriormente arricchita dall’allestimento, all’interno di una delle sale del
Museo, di una ricostruzione tipologica del salottino del collezionista borghese all’interno del
quale saranno esposti alcuni elementi d’arredo e dipinti provenienti in larga parte da collezioni
private.
Al piano terra dell’edificio si intende inoltre fornire allo spettatore uno strumento di riflessione
sul tema del ritratto fotografico, non privo di elementi ludici e divertenti pensati soprattutto
per i visitatori più giovani. Saranno allestiti dei pannelli con una fotografia di Giovanni
Trussardi Volpi e una cornice museale vuota con i quali gli spettatori saranno invitati a
interagire mediante la realizzazione di scatti fotografici ‘selfie’ da pubblicare sui principali
canali social con il tag del MAT e della mostra.
Per Giovanni Trussardi Volpi
Il pittore Giovanni Trussardi Volpi (1875-1921) è una figura interessante del panorama
artistico bergamasco degli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del
Novecento. La sua formazione si avvia tra il suo paese di origine, Clusone e Bergamo dove studia
all’Accademia Carrara seguendo gli insegnamenti di Cesare Tallone, figura di riferimento
soprattutto per la sua produzione iniziale. Nel 1906 partecipa all’Esposizione Nazionale di
Milano dove entra verosimilmente in contatto con Antonio Mancini che sarà per lui un altro
importante punto di riferimento a partire dall’inizio del Novecento. In occasione del centenario della morte del pittore clusonese si intende proporre una serie di
iniziative che permettano di mettere in luce e far emergere alcuni aspetti del suo percorso
artistico. Gli eventi, strettamente connessi tra loro, avranno l’obiettivo di dar luce alla sua
attività di artista valorizzando in modo particolare le connessioni con il suo territorio di origine.
Le iniziative si muovono sul doppio binario dell’organizzazione di eventi espositivi e di una
adeguata ricerca scientifica che permetta di chiarire alcuni aspetti della sua vita d’artista. Gli eventi espositivi avranno luogo presso il MAT - Museo Arte Tempo di Clusone che accoglierà
due diverse mostre. Le esposizioni, organizzate dal MAT - Museo Arte Tempo con la collaborazione scientifica
dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Accademia Tadini di Lovere, si auspica possano
essere valutate dal comitato scientifico composto da Marco Albertario (Direttore
dell’Accademia Tadini di Lovere), Remo Morzenti Pellegrini (Magnifico Rettore dell’Università
degli studi di Bergamo) e Maria Cristina Rodeschini (Direttrice dell’Accademia Carrara). La
mostra monografica sull’artista, curata da Silvia Capponi, Sara Damiani, Valentina Raimondo,
con la collaborazione di Mino Scandella, prevede un preliminare lavoro di ricerca sulle fonti
archivistiche relative a Trussardi Volpi e sul contesto culturale in cui il pittore si è mosso; sarà,
inoltre, accompagnata da una pubblicazione scientifica volta a offrire nuove prospettive critiche
su Trussardi Volpi.
Mostra di fotografie del Fondo Cristilli e Autoritratto di Giovanni Trussardi Volpi
La prima delle mostre che si intende organizzare sarà inaugurata durante i mesi estivi del 2021.
Si focalizzerà sull’esposizione di alcune stampe afferenti al fondo fotografico Cristilli conservato
presso il MAT. Il fondo annovera numerosi scatti che consentono una ricostruzione del contesto
territoriale clusonese a cui il Trussardi Volpi attinge sin dai suoi esordi e la cui esposizione
permette di calare lo spettatore nelle atmosfere della Valle Seriana di inizio Novecento. La
mostra sarà accompagnata dall’esposizione di un autoritratto dell’artista che permetterà di
collocare il pittore e la sua opera all’interno delle coordinate culturali e sociali delineate dalle
stampe del fondo Cristilli, anticipando, allo stesso tempo, la mostra monografica a lui dedicata.
Mostra monografica su Giovanni Trussardi Volpi
Trussardi Volpi, che nel corso della sua carriera si dedica molto al tema del ritratto e a quello
del paesaggio, sviluppa una particolare abilità a muoversi lungo due registri differenti: da un
lato mantiene il suo ruolo di ritrattista ufficiale che lo lega soprattutto al suo territorio di
origine, dall’altro indaga, attraverso un’accentuata propensione ai giochi e ai rimandi simbolici,
gli aspetti legati a un immaginario pittorico – fatto di richiami alla tradizione, influenze e forme
presenti nella cultura visiva – capace di rivelare un ricco e dinamico processo di costruzione
della propria identità artistica. La mostra prende avvio dalle prime due sale del primo piano del MAT in cui sono individuati i
luoghi che hanno fatto parte del suo percorso di vita e di arte in modo da delineare la geografia
del pittore di cui lui stesso lascia traccia attraverso numerosi dipinti. La prima sala è dedicata a
Bergamo e Clusone. Quest’ultimo costituisce il territorio originario a cui l’artista resta sempre
legato e da cui parte per potere esprimere in modo adeguato la sua ansia creativa. Il tema del
rapporto con la sua terra di origine è declinato attraverso alcuni degli aspetti salienti del suo
percorso, partendo dalla sua formazione artistica e dal suo rapporto con il maestro Cesare
Tallone per arrivare agli sviluppi della sua produzione legati al tema della ritrattistica. La
seconda sala è dedicata a raccontare il rapporto di Trussardi Volpi con la città di Roma. Arrivato
presso la capitale alla fine dell’Ottocento, il pittore vi rimane frequentando dapprima la Scuola
Libera di Nudo e successivamente lo studio di Antonio Mancini. Il percorso espositivo prosegue nel secondo piano del MAT - Museo Arte Tempo dove,
all’interno di due sale, saranno esposti gli autoritratti e i dipinti nei quali sviluppa il tema del
femminile. Nella prima delle due sale si intende dar vita ad un percorso di indagine sulla sua
produzione, volto a ricostruire, attraverso il tema dell’interiorità, il viaggio e la sperimentazione
intimi dell’artista che si manifesta nei suoi autoritratti e nelle diverse formule emozionali con
cui rappresenta il sé. Il percorso espositivo si conclude con una sala dedicata al ruolo del
femminile che si manifesta sia attraverso i disegni e le prove su carta, sia attraverso la
ritrattistica, sia attraverso il recupero di temi della tradizione come la Salomè. Il ruolo della
donna, che appare in diverse forme, funge da raccordo che contiene tutti i passaggi del suo
percorso. La mostra sarà ulteriormente arricchita dall’allestimento, all’interno di una delle sale del
Museo, di una ricostruzione tipologica del salottino del collezionista borghese all’interno del
quale saranno esposti alcuni elementi d’arredo e dipinti provenienti in larga parte da collezioni
private.
Al piano terra dell’edificio si intende inoltre fornire allo spettatore uno strumento di riflessione
sul tema del ritratto fotografico, non privo di elementi ludici e divertenti pensati soprattutto
per i visitatori più giovani. Saranno allestiti dei pannelli con una fotografia di Giovanni
Trussardi Volpi e una cornice museale vuota con i quali gli spettatori saranno invitati a
interagire mediante la realizzazione di scatti fotografici ‘selfie’ da pubblicare sui principali
canali social con il tag del MAT e della mostra.
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