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Autore: Quadreria

dal 23/10/21 al 30/01/20

Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell'anima.

MAT – Museo Arte Tempo – Città di Clusone Palazzo Marinoni Barca – Via Clara Maffei 3

Per Giovanni Trussardi Volpi Il pittore Giovanni Trussardi Volpi (1875-1921) è una figura interessante del panorama artistico bergamasco degli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. La sua formazione si avvia tra il suo paese di origine, Clusone e Bergamo dove studia all’Accademia Carrara seguendo gli insegnamenti di Cesare Tallone, figura di riferimento soprattutto per la sua produzione iniziale. Nel 1906 partecipa all’Esposizione Nazionale di Milano dove entra verosimilmente in contatto con Antonio Mancini che sarà per lui un altro importante punto di riferimento a partire dall’inizio del Novecento. In occasione del centenario della morte del pittore clusonese si intende proporre una serie di iniziative che permettano di mettere in luce e far emergere alcuni aspetti del suo percorso artistico. Gli eventi, strettamente connessi tra loro, avranno l’obiettivo di dar luce alla sua attività di artista valorizzando in modo particolare le connessioni con il suo territorio di origine. Le iniziative si muovono sul doppio binario dell’organizzazione di eventi espositivi e di una adeguata ricerca scientifica che permetta di chiarire alcuni aspetti della sua vita d’artista. Gli eventi espositivi avranno luogo presso il MAT - Museo Arte Tempo di Clusone che accoglierà due diverse mostre. Le esposizioni, organizzate dal MAT - Museo Arte Tempo con la collaborazione scientifica dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Accademia Tadini di Lovere, si auspica possano essere valutate dal comitato scientifico composto da Marco Albertario (Direttore dell’Accademia Tadini di Lovere), Remo Morzenti Pellegrini (Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bergamo) e Maria Cristina Rodeschini (Direttrice dell’Accademia Carrara). La mostra monografica sull’artista, curata da Silvia Capponi, Sara Damiani, Valentina Raimondo, con la collaborazione di Mino Scandella, prevede un preliminare lavoro di ricerca sulle fonti archivistiche relative a Trussardi Volpi e sul contesto culturale in cui il pittore si è mosso; sarà, inoltre, accompagnata da una pubblicazione scientifica volta a offrire nuove prospettive critiche su Trussardi Volpi. Mostra di fotografie del Fondo Cristilli e Autoritratto di Giovanni Trussardi Volpi La prima delle mostre che si intende organizzare sarà inaugurata durante i mesi estivi del 2021. Si focalizzerà sull’esposizione di alcune stampe afferenti al fondo fotografico Cristilli conservato presso il MAT. Il fondo annovera numerosi scatti che consentono una ricostruzione del contesto territoriale clusonese a cui il Trussardi Volpi attinge sin dai suoi esordi e la cui esposizione permette di calare lo spettatore nelle atmosfere della Valle Seriana di inizio Novecento. La mostra sarà accompagnata dall’esposizione di un autoritratto dell’artista che permetterà di collocare il pittore e la sua opera all’interno delle coordinate culturali e sociali delineate dalle stampe del fondo Cristilli, anticipando, allo stesso tempo, la mostra monografica a lui dedicata. Mostra monografica su Giovanni Trussardi Volpi Trussardi Volpi, che nel corso della sua carriera si dedica molto al tema del ritratto e a quello del paesaggio, sviluppa una particolare abilità a muoversi lungo due registri differenti: da un lato mantiene il suo ruolo di ritrattista ufficiale che lo lega soprattutto al suo territorio di origine, dall’altro indaga, attraverso un’accentuata propensione ai giochi e ai rimandi simbolici, gli aspetti legati a un immaginario pittorico – fatto di richiami alla tradizione, influenze e forme presenti nella cultura visiva – capace di rivelare un ricco e dinamico processo di costruzione della propria identità artistica. La mostra prende avvio dalle prime due sale del primo piano del MAT in cui sono individuati i luoghi che hanno fatto parte del suo percorso di vita e di arte in modo da delineare la geografia del pittore di cui lui stesso lascia traccia attraverso numerosi dipinti. La prima sala è dedicata a Bergamo e Clusone. Quest’ultimo costituisce il territorio originario a cui l’artista resta sempre legato e da cui parte per potere esprimere in modo adeguato la sua ansia creativa. Il tema del rapporto con la sua terra di origine è declinato attraverso alcuni degli aspetti salienti del suo percorso, partendo dalla sua formazione artistica e dal suo rapporto con il maestro Cesare Tallone per arrivare agli sviluppi della sua produzione legati al tema della ritrattistica. La seconda sala è dedicata a raccontare il rapporto di Trussardi Volpi con la città di Roma. Arrivato presso la capitale alla fine dell’Ottocento, il pittore vi rimane frequentando dapprima la Scuola Libera di Nudo e successivamente lo studio di Antonio Mancini. Il percorso espositivo prosegue nel secondo piano del MAT - Museo Arte Tempo dove, all’interno di due sale, saranno esposti gli autoritratti e i dipinti nei quali sviluppa il tema del femminile. Nella prima delle due sale si intende dar vita ad un percorso di indagine sulla sua produzione, volto a ricostruire, attraverso il tema dell’interiorità, il viaggio e la sperimentazione intimi dell’artista che si manifesta nei suoi autoritratti e nelle diverse formule emozionali con cui rappresenta il sé. Il percorso espositivo si conclude con una sala dedicata al ruolo del femminile che si manifesta sia attraverso i disegni e le prove su carta, sia attraverso la ritrattistica, sia attraverso il recupero di temi della tradizione come la Salomè. Il ruolo della donna, che appare in diverse forme, funge da raccordo che contiene tutti i passaggi del suo percorso. La mostra sarà ulteriormente arricchita dall’allestimento, all’interno di una delle sale del Museo, di una ricostruzione tipologica del salottino del collezionista borghese all’interno del quale saranno esposti alcuni elementi d’arredo e dipinti provenienti in larga parte da collezioni private. Al piano terra dell’edificio si intende inoltre fornire allo spettatore uno strumento di riflessione sul tema del ritratto fotografico, non privo di elementi ludici e divertenti pensati soprattutto per i visitatori più giovani. Saranno allestiti dei pannelli con una fotografia di Giovanni Trussardi Volpi e una cornice museale vuota con i quali gli spettatori saranno invitati a interagire mediante la realizzazione di scatti fotografici ‘selfie’ da pubblicare sui principali canali social con il tag del MAT e della mostra.
Per Giovanni Trussardi Volpi Il pittore Giovanni Trussardi Volpi (1875-1921) è una figura interessante del panorama artistico bergamasco degli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. La sua formazione si avvia tra il suo paese di origine, Clusone e Bergamo dove studia all’Accademia Carrara seguendo gli insegnamenti di Cesare Tallone, figura di riferimento soprattutto per la sua produzione iniziale. Nel 1906 partecipa all’Esposizione Nazionale di Milano dove entra verosimilmente in contatto con Antonio Mancini che sarà per lui un altro importante punto di riferimento a partire dall’inizio del Novecento. In occasione del centenario della morte del pittore clusonese si intende proporre una serie di iniziative che permettano di mettere in luce e far emergere alcuni aspetti del suo percorso artistico. Gli eventi, strettamente connessi tra loro, avranno l’obiettivo di dar luce alla sua attività di artista valorizzando in modo particolare le connessioni con il suo territorio di origine. Le iniziative si muovono sul doppio binario dell’organizzazione di eventi espositivi e di una adeguata ricerca scientifica che permetta di chiarire alcuni aspetti della sua vita d’artista. Gli eventi espositivi avranno luogo presso il MAT - Museo Arte Tempo di Clusone che accoglierà due diverse mostre. Le esposizioni, organizzate dal MAT - Museo Arte Tempo con la collaborazione scientifica dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Accademia Tadini di Lovere, si auspica possano essere valutate dal comitato scientifico composto da Marco Albertario (Direttore dell’Accademia Tadini di Lovere), Remo Morzenti Pellegrini (Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bergamo) e Maria Cristina Rodeschini (Direttrice dell’Accademia Carrara). La mostra monografica sull’artista, curata da Silvia Capponi, Sara Damiani, Valentina Raimondo, con la collaborazione di Mino Scandella, prevede un preliminare lavoro di ricerca sulle fonti archivistiche relative a Trussardi Volpi e sul contesto culturale in cui il pittore si è mosso; sarà, inoltre, accompagnata da una pubblicazione scientifica volta a offrire nuove prospettive critiche su Trussardi Volpi. Mostra di fotografie del Fondo Cristilli e Autoritratto di Giovanni Trussardi Volpi La prima delle mostre che si intende organizzare sarà inaugurata durante i mesi estivi del 2021. Si focalizzerà sull’esposizione di alcune stampe afferenti al fondo fotografico Cristilli conservato presso il MAT. Il fondo annovera numerosi scatti che consentono una ricostruzione del contesto territoriale clusonese a cui il Trussardi Volpi attinge sin dai suoi esordi e la cui esposizione permette di calare lo spettatore nelle atmosfere della Valle Seriana di inizio Novecento. La mostra sarà accompagnata dall’esposizione di un autoritratto dell’artista che permetterà di collocare il pittore e la sua opera all’interno delle coordinate culturali e sociali delineate dalle stampe del fondo Cristilli, anticipando, allo stesso tempo, la mostra monografica a lui dedicata. Mostra monografica su Giovanni Trussardi Volpi Trussardi Volpi, che nel corso della sua carriera si dedica molto al tema del ritratto e a quello del paesaggio, sviluppa una particolare abilità a muoversi lungo due registri differenti: da un lato mantiene il suo ruolo di ritrattista ufficiale che lo lega soprattutto al suo territorio di origine, dall’altro indaga, attraverso un’accentuata propensione ai giochi e ai rimandi simbolici, gli aspetti legati a un immaginario pittorico – fatto di richiami alla tradizione, influenze e forme presenti nella cultura visiva – capace di rivelare un ricco e dinamico processo di costruzione della propria identità artistica. La mostra prende avvio dalle prime due sale del primo piano del MAT in cui sono individuati i luoghi che hanno fatto parte del suo percorso di vita e di arte in modo da delineare la geografia del pittore di cui lui stesso lascia traccia attraverso numerosi dipinti. La prima sala è dedicata a Bergamo e Clusone. Quest’ultimo costituisce il territorio originario a cui l’artista resta sempre legato e da cui parte per potere esprimere in modo adeguato la sua ansia creativa. Il tema del rapporto con la sua terra di origine è declinato attraverso alcuni degli aspetti salienti del suo percorso, partendo dalla sua formazione artistica e dal suo rapporto con il maestro Cesare Tallone per arrivare agli sviluppi della sua produzione legati al tema della ritrattistica. La seconda sala è dedicata a raccontare il rapporto di Trussardi Volpi con la città di Roma. Arrivato presso la capitale alla fine dell’Ottocento, il pittore vi rimane frequentando dapprima la Scuola Libera di Nudo e successivamente lo studio di Antonio Mancini. Il percorso espositivo prosegue nel secondo piano del MAT - Museo Arte Tempo dove, all’interno di due sale, saranno esposti gli autoritratti e i dipinti nei quali sviluppa il tema del femminile. Nella prima delle due sale si intende dar vita ad un percorso di indagine sulla sua produzione, volto a ricostruire, attraverso il tema dell’interiorità, il viaggio e la sperimentazione intimi dell’artista che si manifesta nei suoi autoritratti e nelle diverse formule emozionali con cui rappresenta il sé. Il percorso espositivo si conclude con una sala dedicata al ruolo del femminile che si manifesta sia attraverso i disegni e le prove su carta, sia attraverso la ritrattistica, sia attraverso il recupero di temi della tradizione come la Salomè. Il ruolo della donna, che appare in diverse forme, funge da raccordo che contiene tutti i passaggi del suo percorso. La mostra sarà ulteriormente arricchita dall’allestimento, all’interno di una delle sale del Museo, di una ricostruzione tipologica del salottino del collezionista borghese all’interno del quale saranno esposti alcuni elementi d’arredo e dipinti provenienti in larga parte da collezioni private. Al piano terra dell’edificio si intende inoltre fornire allo spettatore uno strumento di riflessione sul tema del ritratto fotografico, non privo di elementi ludici e divertenti pensati soprattutto per i visitatori più giovani. Saranno allestiti dei pannelli con una fotografia di Giovanni Trussardi Volpi e una cornice museale vuota con i quali gli spettatori saranno invitati a interagire mediante la realizzazione di scatti fotografici ‘selfie’ da pubblicare sui principali canali social con il tag del MAT e della mostra.

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