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Segantini Giovanni

Arco, TN, 1858 - Pontresina, (CH), 1899

"Ave Maria sui monti"

Disegno su carta, matite dure e colorate, con rialzi a carboncino e a gesso, cm 38x59
Firmato in basso a sinistra: "G. Segantini".
Databile: 1890/4

La tecnica su carta a matite colorate con rialzi a gesso, seppia e carboncino che Segantini prediligeva da quando viveva in Svizzera, va spesso erroneamente definita “pastello”, perché i disegni realizzati con questo mezzo hanno la stessa ricchezza pittorica dei pastelli, da lui raramente adoperati. Il soggetto fu caro a Segantini sin dal periodo Brianteo, quello dell’angelus della pastorella solitaria nei campi, in contrapposizione a quello della famigliola biblica nella barca di Ave Maria a Trasbordo. Esistono un dipinto dell’81 ed alcuni disegni detti pastelli che illustrano lo stesso soggetto. Furono intitolati dall’artista Ave Maria sui Monti e sono noti anche come La Quiete. Come il n. 497 del catalogo ragionato dell’opera del maestro(1), con il quale presenta molte similarità, il disegno in esame è stato composto orizzontalmente e riprende il soggetto dell’olio inserendolo nella cornice ambientale di Savognino. Ambedue vanno datate intorno al 1890; la data del disegno in esame è ancora parzialmente leggibile ed è autografa come pure la firma, tuttavia l’ultima cifra non risulta chiara e potrebbe esser letta sia come uno zero che come un quattro. Questa versione appare più ariosa e poetica di quella da me pubblicata nel 1982. L’uso raffinato del colore, sfumature di giallo, arancione, azzurro, verde che si fondono in grigi vibranti e alcuni sottintesi simbolici, come il serpente fuggiasco e le casette illuminate, conferiscono al paesaggio appena evocato di Savognino dopo il crepuscolo un lirismo intimista, non presente negli altri Ave Maria sui Monti. (1) Quinsac 1982, vol. II, p. 405. Annie Paule Quinsac

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