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Poma Silvio

Trescore Balneario, BG, 1840 - Turate, CO, 1932

"La punta di Bellagio vista da Lierna"

Olio su tela, cm 40x70
Firmato in basso a destra: "S. Poma".
Databile: 1900 circa

Dopo aver partecipato volontario alla guerra del 1859, Silvio Poma si arruolò come ufficiale del Regio Esercito Regolare nella Campagna del 1866, finalizzata a combattere il brigantaggio in Italia meridionale. La malaria però lo costrinse a vita civile, permettendogli così di coltivare la sua grande passione: la pittura. Aveva studiato privatamente con G. B. Lelli e D. Induno, entrambi suoi compagni d’armi nella Campagna del 1859. Dal primo mutuò la propensione romantica a rappresentare il paesaggio in chiave di sensibilità soggettiva, dal secondo la forza del tocco vibrante che impregna la veduta di un forte emotivismo cromatico. Silvio Poma occupa a buon diritto una posizione importante nella storia della pittura italiana, specialmente lombarda, dell’Ottocento, proprio quale raffinato interprete e sapiente impaginatore di un’immagine autentica e aggiornata del paesaggio italiano: “…riferendoci con grande puntualità della vita nel diciannovesimo secolo e cogliendo con estrema attenzione gli aspetti più evidenti e meno conosciuti della sua bellezza.” Col procedere degli anni la sua pittura si fece più compendiaria e abbreviata grazie all’uso di una pennellata franta: la conoscenza delle suggestioni della scapigliatura recepite anche nella pittura di paesaggio e l’amicizia con A. Befani Formis, anch’egli frequentatore col Poma delle stupende sponde lecchesi, lo portarono verso una stesura intessuta di ombre e luci disegnate dal colore in tonalità soffuse. Che Silvio Poma fosse un pittore di qualità non comuni era noto da sempre ai conoscitori, ma è con la mostra itinerante del 1992 (Milano, Trescore Balneario, Lecco) che la sua fama si è estesa al grande pubblico. L’opera in questione, La punta di Bellagio vista da Lierna, databile intorno al 1900, prosegue la fortuna iconografica di alcune località in auge fin dall’epoca romantica, proprio secondo un gusto che risale al vedutismo e che in questo caso supera la mera restituzione fotografica dello scorcio mediante una pennellata fattasi fluida e diluita nel tratteggiare il paesaggio, immerso in un medium atmosferico che ne costituisce la cifra unificante, esaltandone la straordinaria interpretazione in chiave naturalistica. Questa peculiarità distingue la pittura di Poma da quella di altri paesaggisti contemporanei e ne decreta la fortuna di mercato; fortuna testimoniata anche recentemente dal cospicuo numero di opere apparse in quasi tutte le più importanti aste mondiali che hanno superato a dismisura il prezzo di stima. Il fascino indiscusso di tutto il promontorio su cui si appoggia dolcemente Bellagio ha sempre attratto turisti da tutta Europa che giungevano numerosi ad ammirare questa incantevole perla del lago di Como. Molti dipinti di Silvio Poma migrarono all’estero proprio quale imperituro ricordo della stupenda vacanza. Nel nostro dipinto il pittore sceglie come punto d’osservazione la riva di Lierna, incantevole paesino adagiato sul Lago di Lecco fra Mandello e Varenna, da cui riprende con felice angolazione l’insieme di un paesaggio che sembra incantato anche se è ripreso dal vero. E. Motta

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