Pellizza da Volpedo Giovanni
Volpedo, AL, 1868 - Volpedo, AL, 1907
"Ritratto di giovane ragazza"
Olio su tela, cm 48x36.5
Il dipinto in questione è un’interessantissima opera giovanile di Giuseppe Pellizza da Volpedo, più che verosimilmente dipinta agli inizi della seconda metà degli anni Ottanta del diciannovesimo secolo, periodo in cui l’artista frequentava l’Accademia di Brera sotto l’insegnamento di Pio Sanquirico, attento sostenitore della Scapigliatura Milenese, oltre che convinto ammiratore dell’arte di Antonio Mancini che, nel 1878, con i suoi tre quadri presenti nell’annuale esposizione di Brera, aveva lasciato un segno straordinariamente tangibile nell’arte della ritrattistica lombarda, resa, proprio con il suo passaggio milanese, decisamente più plastica nell’aspetto rappresentativo e più accesa, coloristicamente parlando. Nonostante la giovane età, questa svolta modernizzatrice e antiaccademica dell’arte del ritratto viene ben compresa da Pellizza già nel suo primo periodo di apprendimento, e lo possiamo ben notare in questo dipinto, in cui, sotto l’aspetto tecnico, notiamo un intelligente ammorbidimento dei toni scuri, unito all’inserimento di pennellate luminose. La rappresentazione della giovane figura di donna poi, evidenzia una spiccata attitudine dell’artista a sapersi confrontare con la figura umana, non solo, ma di cogliere soprattutto i moti interiori per poi sapientemente comunicarli a chi osserva il dipinto. Infatti, il ritratto sorprende per realtà e vigore che traspare dallo sguardo della giovane, tant’è che il suo viso è uno dei punti di luce più intenso, proprio per evidenziare una profondità umana del suo stato. Gli stessi contrasti luministici fra le zone chiare del volto con le parti scure occupate dal fondo, denotano già una prematura abilità nel saper accentuare il risultato plastico delle forme. Sono infine da rilevare alcune affinità di esecuzione che troviamo in un dipinto, dello stesso artista, presumibilmente eseguito poco tempo dopo, firmato e datato 1886, e notificato con il titolo Studio di testa, dove è possibile riscontrare la stessa stesura dei capelli a bande lisce che ne provocano l’allungamento dell’immagine, oltre all’utilizzo di un particolare colore bleu, con le stesse evidenti caratteristiche di intensità, non solo, ma anche con dello stesso spessore materico, piuttosto pronunciato. Siamo dunque al cospetto di una delle più importanti opere giovanili di questo grande artista, in grado di restituire con assoluta oggettività un particolare momento di malinconica emozione, vissuta in intimità dalla giovane donna e potenziato dalla resa romantica della figura. E. Motta